martedì 11 febbraio 2014

La Madonna Nera bianca più della luna...PELLEGRINAGGIO A "LA PARROCCHIA SANTO SPIRITO" DI TARANTO

Dio di potenza e di gloria che doni l’arcobaleno ai nostri cieli, noi saliamo nella Tua luce, per cantare col rombo dei nostri motori, la Tua gloria e la nostra passione. Noi siamo uomini, ma saliamo verso di te dimentichi del peso della nostra carne, purificati dei nostri peccati. Tu, Dio, dacci le ali delle aquile, lo sguardo delle aquile, gli artigli delle aquile, per portare, ovunque Tu doni la luce, l’amore la bandiera, la gloria d’Italia e di Roma. Fà, nella pace, dei nostri voli il volo più ardito, fa, nella guerra, della nostra forza la Tua forza, o Signore, perché nessuna ombra sfiori la nostra terra. E sii con noi come noi, siamo con Te, per sempre”

La preghiera degli aviatori sancisce il forte legame tra l’Aeronautica Militare e la Madonna di Loreto, che risale ai primi decenni del XX secolo, quando  con il Breve Pontificio del 24 marzo 1920 il Papa Benedetto XV proclamò la Madonna nera Celeste Patrona dei piloti, che avevano combattuto la prima guerra mondiale, accogliendo il desiderio di quest’ultimi,  e coniando una particolare formula di benedizione degli aerei : dall’implorazione a Dio affinché l’aereo serva alla gloria di Dio e al bene dell’umanità ai voti di incolumità perché  i trasvolatori arrivino sani e salvi alla meta.
Il pellegrinaggio a Taranto, dal 2 febbraio al 9 febbraio, presso la Parrocchia Spirito Santo, della Madonna di Loreto, della Madonna  nera, bianca più della luna,  racchiude tutta la magia di queste radici di cui gli aviatori vanno fieri e orgogliosi.

È  venuta “LEI” qui nel territorio tarantino pronta a confortare e consolare, ad accogliere le preghiere della sua popolazione, le sue speranze, le sue aspettative.
Il suo dolce volto, ma scuro, tipico delle icone più antiche, e dovuto spesso al fumo delle lampade ad olio e alle candele più che a particolari significati religiosi, con la sua preziosa veste, ha richiamato e incantato tanti visitatori, che l’hanno immaginata chiacchierare con le amiche in quella parte del Cantico dei Cantici, ove Ella Stessa si definisce: “Bruna sono ma bella” … non state a guardare che sono bruna perché mi ha abbronzato il Sole”(1,5-6)  riferendosi a Dio.

Certo la forte suggestione che si è creata nella Parrocchia tarantina, che ha accolto la Statua, era intrisa dell’antica mistica narrazione sulla traslazione della Santa Casa della Virgo, da Nazareth, caduta in mano musulmana, per mano di “angeli aviatori” che, dopo vari trasvoli, fermandosi dapprima a Istria e poi nel bosco dei lauri, vicino a Recanati, atterrò sul colle di Loreto, ma rimase sospesa nell’aria, tant’è che in realtà la “Casa”, ove la Madonna accolse l’Annuncio di Gabriele, non  ha fondamenta.


Una traslazione che  racchiude tutto  il sapore del credo “descendet de coelo” affinchè si realizzi ogni altra forma di traslazione dell’ “umana creatura”: dalla schiavitù alla libertà, dal peccato alla grazia, dalla tiepidezza al fervore, dall’egoismo alla solidarietà.

a cura di ALESSIA SIMEONE