mercoledì 2 aprile 2014

“Due occhi mille interpretazioni”...La soggettività dell’arte visiva


olio su tela 50x70 tecnica grisaille
"Le voglie di bacco"
FOTO TIZIANA RUGGIERO
Nell’analizzare un’opera , spesso ci si ritrova a far emergere diverse critiche anche discordanti tra loro, frutto del curriculum personale o del vissuto di ognuno. La difficoltà nasce proprio nell’interpretazione del messaggio che l’artista ha rappresentato nella sua opera. Se provassimo ad analizzare una foto, un dipinto, una scultura rimarremo sorpresi di quanto un qualcosa di statico prenda vita e si dimostri un eccellente mezzo di comunicazione. È del tutto sterile soffermarsi a rilevare la sola tecnica di realizzazione o l’ingegno creativo, ma guardando oltre, lasciandoci trasportare dalle emozioni suscitate dalla vista di una realizzazione artistica, chiunque può scorgere almeno parte di un messaggio o delle emozioni che la tela o qualunque altro materiale imprigiona e trasporta con se lungo il corso degli anni, anche chi si avvicina per la prima volta al magico mondo dell’arte. Ed è proprio questo l’obiettivo di noi “comunicatori stravaganti” quello cioè di far giungere all’osservatore mediante le nostre opere un messaggio, molte volte nascosto, intrinseco e camuffato da elementi apparentemente insignificanti. Quante volte ci siamo trovati ad osservare un quadro e scoprire in qualche angolo la presenza di un teschio associandolo alla morte? Vi deludo se vi dico che rappresenta la vanità e non la morte? Ma qualunque sia l’interpretazione, l’importante è soffermarsi sui particolari, sgranando la trama dell’opera e scoprendo quali erano le emozioni che l’artista ha voluto far suscitare nell’osservatore.



ELENA DICIOLLA