venerdì 13 marzo 2015

Le tante batoste del tifoso tarantino...corsi e ricorsi...

Un’ingiustizia assoluta, la sentenza di ieri 12/03/15 che ha visto l’Andria non venire punita con una detrazione di punti in campionato, come previsto dalla legge sportiva, per il caso del doppio tesseramento del calciatore D’Agostino. 

Una “pastetta”  bella e buona che andrà a intaccare sulla regolarità del girone H del campionato di quarta serie. E come al solito tra le squadre che subiranno le conseguenze di tale “porcata” c’è il Taranto, ad ulteriore riprova della scarsa valenza del nome del calcio tarantino nei luoghi che contano, e che ahimè nel calcio di oggi, non sono più gli stadi e gli spalti ma le aule dei tribunali e le sale di lega e federazione. Ormai dovremmo essere abituati a cose di questo genere, dovremmo sapere che la spunta sempre chi ha più amici, o se volete più “santi in paradiso” nei posti giusti al momento giusto.

Paghiamo,  in ordine cronologico, un ripescaggio a favore dell’Arezzo deciso da una commissione sconosciuta,  che ha solamente tralasciato il fatto che lo stadio aretino fosse sprovvisto di autorizzazioni di agibilità dei vigili del fuoco. 

Paghiamo ancora le conseguenze di un campionato vinto sul campo tre anni fa con giocatori non pagati e una inflessibilità della lega, (che penalizzò col massimo della pena la compagine jonica) che oggi col caso Parma, sta dimostrando quanto poco a braccetto vadano i valori dello sport e la Giustizia (Giustizia intesa come valore). Lo  stesso anno nonostante tutto, abbiamo visto un arbitro annullarci tre gol regolari in due partite playoff contro la Pro Vercelli. 

Abbiamo pagato in maniera eccesiva, (con  la sconfitta per zero a tre a tavolino) per aver creato dei disordini durante la partita Taranto – Massese qualche anno fa per la morte del tifoso Gabriele Sandri, sorte diversa toccò all’Atalanta che creò “casini” maggiori durante la stessa giornata di campionato e ottenne la ripetizione del match, mentre il Taranto inoltre subì la squalifica di dieci giornate (poi ridotte a sei) da disputare  con la curva nord chiusa.

Andando indietro nel 1993 fu clamoroso il fallimento della società rossoblù, in difficoltà economiche vero, ma molto meno di altre (ricordiamo il Torino* che chiaramente fu salvato dai vertici del calcio italiano) che subì la radiazione dal campionato di serie B, per mano dell’allora presidente FIGC Matarrese, autore da presidente del Bari (il fratello è stato per anni presidente dei baresi) di innumerevoli porcherie a favore dei galletti su tutti spiccano i casi di ripescaggi vari, calcioscommesse, partite truccate (il caso combine di Salernitana - Bari, con l’intero undici in campo del Bari che prese squalifiche di vario genere e il Bari invece neanche un punto di penalizzazione, senza contare le partite truccate nell’anno del derby Bari-Lecce con i salentini retrocessi in lega pro al contrario dei galletti).

L’elenco è lungo e a dir la verità sarebbe lunghissimo, e  il rischio di risultare “piagnucoloni” è a un passo, ma qui si sta scrivendo di dati di fatto e non di storielle inventate, se a queste dovessimo sommare le scelleratezze di varie società (Pieroni, D’Addario, Nardoni etc…) e amministrazioni e autorità locali (esilio a Castellaneta, settori dello stadio chiusi, trasferte e partite notturne vietate e varie pignolerie che si vedon solo da noi) che hanno messo a dura prova il tifoso tarantino negli anni, capiamo l’esasperazione con la quale si prenda una notizia come quella di ieri che risuona come un’altra, l’ennesima beffa per chi crede che il calcio possa essere un  fenomeno di aggregazione e di possibile riscatto in una città calpestata da tutto e tutti.

Ma ora pensiamo al Gallipoli, pensiamo a finire questo campionato degnamente, cercando di fare il maggior numero di punti possibile e poi i conti li faremo a Maggio e se i conti non torneranno li faremo a fine luglio…a buon intenditor…

Detto questo forza Taranto…sempre!

A cura di Mimmo Frusi 

*Il Torino fallì, dopo una  promozione ai playoff contro il Mantova (al quale annullarono un  gol regolare al 90’ che li avrebbe regalato la promozione), non iscrivendosi alla serie A, ma con il lodo Petrucci di allora fece l’iscrizione con una nuova società alla serie b, praticamente considerarono come se il Toro fosse fallito in serie A, e subito dopo cambiarono la regola e chi falliva da quel momento in poi, poteva iscriversi due categorie sotto.

…E la a Florentia Viola? E l’Avellino che è stato ripescato dalla D alla C2, dalla C2 alla C1, stesso cammino del Barletta e della Nocerina, e il caso Potenza-Salernitana, col Potenza che giocò un campionato intero da retrocesso all’ultimo posto, e la Salernitana che ebbe un -6 l’anno dopo già abbondantemente retrocessa in lega pro. E il blocco delle retrocessioni del 2003 con Genoa, Salernitana, Catania e Cosenza (fallito) retrocesse sul campo ma che poi furono ripescate assieme alla suddetta Florentia viola…? Il ripescaggio in serie B del Vicenza indebitato di quest’anno che già aveva usufruito di numerose riammissioni, ai danni del Pisa scartato per il Wattaggio dell’impianto di illuminazione del proprio stadio

Insomma ci sarebbe da scrivere un libro infinito sulla giustizia sportiva italiana a uso e consumo dei soliti noti…e chissà quante migliaia di pagine riempiremmo.

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